T-shirts
INDOSSA LA SICILIA
Ognuna di queste maglie è UNICA e preziosa perché realizzata a mano. Ogni personaggio è stato riprodotto su maglia in 100% cotone, tramite la tecnica di stampa artigianale della serigrafia. In ultima fase tutti i dettagli colorati sono dipinti a mano, così come gli inserti, cuciti uno ad uno. Ognuna di queste tshirt e completata da un’etichetta in doppia lingua che spiega la storia del personaggio. Le maglie non sono sagomate, hanno un taglio regular e sono perfette con un “risvoltino” nelle maniche. Sono versatili e adatte a chiunque voglia avere un look curato e mai banale, per chi ama la moda che racconta, che parla di Sicilia, ma in modo contemporaneo e unico.


LA PRIMA DONNA PUPARA
Anna Cuticchio, figlia del famoso puparo Giacomo Cuticchio, fu la prima donna pupara. Nel 1985 fonda il teatro intitolato al suo personaggio preferito, Bradamante, unica donna dell’esercito di Carlo Magno, indomita e coraggiosa. Dopo la fine di un matrimonio non desiderato e la morte del figlio, Anna nel 2001 diventa Suor Marina e si trasferisce come missionaria laica in Tanzania. Capelli corti, saio grigio e sandali di cuoio la sua nuova veste. I villaggi africani sono diventati il suo teatro, dove i pupi siciliani sono emigrati per far divertire altri pupi, i bambini tanzanesi.
ROSA BALISTRERI
Cantautrice siciliana dalla vita tormentata, che esprime con la sua voce drammatica tutto l’ardore e la rabbia della Sicilia, quella terra ca “nun senti”…che ha anche odiato, ma sempre cantato. E quando la tua terra “nun senti”, unica amica rimane la chitarra, che per Rosa diventa non solo strumento di protesta, ma amica, amante, padre e madre.


SANTA ROSALIA
Santa Rosalia, per i palermitani “a Santuzza”, fu una nobile e bella fanciulla nata nel 1130. Il giorno prima delle sue nozze con il principe Baldovino, mentre si specchiava, vide Gesù riflesso nello specchio e abbandonò il palazzo per dedicarsi alla fede. Altra leggenda popolare poco conosciuta, dice che Rosalia fosse invece innamorata di una donna. Fu ad ogni modo l’amore che la portò a rinunciare alla ricchezza ed a rifugiarsi per 12 anni come eremita, in una grotta della Quisquina. Scoperta, scappò in una grotta sul Monte Pellegrino, a Palermo, dove morì. Nel 1625 salvò la città dalla peste e ne divenne la patrona.
TESTA DI MORO
Intorno all’anno 1000, un soldato Moro si innamorò di una bellissima fanciulla siciliana con cui ebbe una storia d’amore. Il Moro, però, non disse di avere moglie e figli in Oriente, dove avrebbe dovuto far presto ritorno. La fanciulla scoperta la verità, si vendicò: tagliò la testa dell’uomo mentre dormiva
e ne fece un vaso dove piantare il basilico. Depose la testa sul suo balcone, così che l’amato restasse con lei per sempre e la innaffiò ogni giorno con le proprie lacrime, che fecero crescere la piantina rigogliosamente


LA BIDDINA
La Biddina era una bellissima ragazza dalle labbra rosse, innamorata di un ragazzo. Lasciata da questo, disperata si gettò in una palude trasformandosi in un serpente dal muso rosso. Il ragazzo, pentito, andò tutti i giorni alla palude, fin quando un giorno, grazie alle labbra rosse, riconobbe la sua amata in una biddina. Lei riprese le sue sembianze e disse: “Potrai vedermi ogni giorno, ma solo qui alla palude, perchè sono condannata per l’eternità”.
L’innamorato, andò a trovarla fino alla fine della sua esistenza. Chissà se lei lo aspetta ancora…